«Da indiscrezioni di stampa sembrerebbe che il tavolo nazionale di monitoraggio sulla sanità della Regione Abruzzo riferisca un comportamento di non leale collaborazione da parte del Commissario, Gianni Chiodi, evidenziando lacune nelle informazioni contabili sullo Stato Patrimoniale 2012. Se questa grave denuncia fosse confermata dal verbale del 25 luglio 2013 saremmo di fronte ad Presidente-Commissario che continua a nascondere ai cittadini la verità sullo stato del sistema sanitario regionale. Chiodi abbia il coraggio, almeno di fronte alla gravità di queste notizie, di riferire in Consiglio regionale e dire la verità». Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci che aggiunge: «Secondo queste anticipazioni il tavolo di monitoraggio avrebbe nei fatti sottolineato diverse inadempienze e Chiodi, come per la data del voto, continua ad avere un atteggiamento omissivo e reticente. Nel verbale, infatti, si sottolineerebbero sia lacune nell’applicazione del Piano sanitario 2008-2010, sia, più volte, l’assenza di un nuovo Piano sanitario regionale, proprio gli strumenti necessari all’Abruzzo su cui noi sollecitiamo Chiodi dal primo giorno».
“La cosa ancor più grave – sottolinea il segretario Pd – e’ che Chiodi avrebbe nei riguardi dei tavoli ministeriali un atteggiamento sleale, tale da rendere fragile e da ripetersi l’istruttoria relative alle informazioni contabili dello Stato Patrimoniale 2012. Il Commissario-Presidente dica ai cittadini a che punto sono i piani per la salute mentale e la rete di emergenza urgenza, se si sta scrivendo o no un nuovo Piano sanitario regionale, chi lo sta scrivendo e perché non vengono rispettate le scadenze imposte dal ministero. Spieghi perché non assume provvedimenti in relazione alle norme in contrasto con il Piano di rientro ed in relazione alle risorse distratte al SSR, quali strumenti sono stati messi in campo per contrastare l’esplosione della mobilità passiva, ed ancora come intende intervenire sul percorso dei punti nascita, sulla rete di emergenza urgenza e sulle procedure di accreditamento ancora non concluse. Dica perché migliaia di operatori sanitari, sindaci, amministratori e professionisti non possono essere coinvolti, come accaduto nella stesura del piano precedente e come avviene in tutta Italia, e anzi vengono scientificamente tenuti fuori da qualunque discussione. E soprattutto abbandoni questo atteggiamento di aperta omissione, per il quale, in questa Regione, i verbali sulla Sanità vengono periodicamente resi noti sulla stampa e mai resi pubblici dal Presidente della Regione che si premura di indire e svolgere conferenze stampa a senso unico e che a tre mesi dalla scadenza della legislatura tiene ancora nascosta a tutti la data del voto commissariando persino la democrazia”