CASO VARRASSI, PAOLUCCI: “CHIODI FALLISCE A CASA SUA, GRAVE COPERTURA POLITICA”

silvio paolucci pd abruzzoIl segretario Pd: “Nella prossima legislatura introdurremo nello Statuto il diritto di recall da parte dei cittadini”

«L’enorme quantità di firme che i cittadini teramani stanno apponendo sulla petizione contro il manager Asl Varrassi è una lezione per tutti. Le richieste della cittadinanza, quando sono tematicamente strutturate e motivate, danno luogo ad un obbligo di esame, riesame e di riscontro da parte di chi detiene temporaneamente funzioni pubbliche, e non possono ricevere l’indifferenza né essere trattate con prepotenza. Neppure Chiodi può sentirsi esonerato dall’obbligo di ascoltare i cittadini che chiedono il rispetto del diritto alla salute. E proprio per evitare atti di forza come quello al quale si prepara Chiodi, il Pd nella prossima legislatura istituirà il diritto di recall, ovvero il riconoscimento del diritto dei cittadini a chiedere la revoca di chi detiene cariche pubbliche anche prima della fine del mandato». Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci. «La raccolta delle firme da parte di migliaia di cittadini e la frattura all’interno del Pdl anche su questo fronte dimostrano che Chiodi, al di là delle chiacchiere, sta clamorosamente fallendo proprio dove è stato più forte e imbarazzante il suo controllo politico sulla Asl. Chiodi dovrebbe chiedere scusa ai cittadini teramani e abruzzesi per aver fallito duramente sulla gestione della sanità. I cittadini stanno denunciando con testimonianze scritte le enormi carenze nella Asl Teramana sulle quali Chiodi, sponsor e protettore politico di Varrassi, non può tacere – sottolinea il segretario del Pd – tanto più perché si inseriscono in quadro di pesanti responsabilità politiche e istituzionali dello stesso Chiodi, che continua a rifiutarsi di dare all’Abruzzo un nuovo Piano sanitario regionale e si concentra su una gestione ragionieristica, tagliando con l’accetta i servizi sanitari e costringendo gli abruzzesi a enormi liste d’attesa. Chiodi dovrà rispondere politicamente dei viaggi della speranza ai quali sta costringendo i cittadini per curarsi. Ora la vicenda Varrassi – prosegue Paolucci – con la spaccatura verticale nel Pdl teramano, dimostra che il modello Chiodi è definitivamente fallito. Chiodi non ha scuse: non rinnovi il mandato a Varrassi tenuto conto che ai sensi del quadro normativo l’articolo 3 del decreto legislativo 502/92 e la stessa legge regionale 1/2012 dimostrano che  ci sono probabilmente gli estremi per la revoca del manager della Asl di Teramo. Chiodi e il Pdl non hanno alcuna scusa per confermare Varrassi».

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