PROVINCE: “VOTO CAL DIMOSTRA INADEGUATEZZA DEL PDL, ORA NECESSARIO PATTO ISTITUZIONALE PER RIDISEGNARE L ABRUZZO»

«Il voto di ieri del Cal ha sancito l’imbarazzante inadeguatezza del Pdl, che pur governando la Regione con Chiodi, le 4 Province attuali, 3 dei 4 capoluoghi, non è stato in grado neppure avanzare una proposta di massima. Chiodi in questi mesi non è riuscito a mettere attorno ad un tavolo i sindaci di Pescara, Teramo e Chieti né i presidenti delle Province, tutti del suo partito: Chiodi ha dimostrato di non essere più in grado di esercitare il suo ruolo, gli amministratori di non riuscire a dialogare fra loro. Eppure il voto di ieri è solo l’inizio del percorso: lanciamo la proposta di aprire subito un tavolo ufficiale che porti alla definizione del “Patto per le 4 città” e definisca la presenza dello Stato, delle istituzioni, degli enti e delle agenzie negli attuali capoluoghi e definisca gli altri distretti abruzzesi». Lo afferma il segretario regionale del Partito democratico Silvio Paolucci. «Al netto del campanile e di alcune giuste preoccupazioni dei territori, la proposta dei due ambiti L’Aquila-Teramo e Chieti-Pescara è la più intelligente perché, in relazione ad una esigenza di drastico ridimensionamento della pubblica amministrazione, disegna un Abruzzo equilibrato e soprattutto in linea con la mobilità, le relazioni, le abitudini dei cittadini, che in questo hanno dimostrato di essere molto più avanti di tanti rappresentanti istituzionali. L’area urbana, ad esempio, vedrebbe la luce anche istituzionalmente dopo 30 anni di confronti, mentre i cittadini la vivono nei fatti ogni giorno. Anche le parti sociali, d’altronde, hanno largamente condiviso questa proposta. Ma proprio per impedire che nessun territorio si senta umiliato, noi lanciamo alle principali forze politiche, economiche, sociali e culturali d’Abruzzo una sfida costruttiva e possibile: decidere insieme come riorganizzare le istituzioni. Perché accanto alle Province ed alle sedi periferiche dello Stato come questure, prefetture, comandi delle forze dell’ordine e agenzie fiscali – sottolinea Paolucci – sarà necessario un adeguamento organizzativo del sistema sanitario e universitario. Due sono le strade: aspettare che arrivi Roma a imporci un cambiamento con un decreto legge del governo e diventare nuovamente ostaggi dei veti incrociati, o decidere insieme, oggi e non domani, quale vocazione condividere per ogni città, in modo che nessuna venga danneggiata dalla riorganizzazione delle Province. Solo così dimostreremo di essere all’altezza delle attese dei cittadini. Noi, come Pd, siamo pronti da tempo: quando eravamo al governo delle Province e delle città, arrivammo anche a ipotizzare l’elezione di un organismo unitario per l’area vasta Chieti-Pescara e proponemmo atti strategici di programmazione del territorio. Chiodi e il suo Pdl hanno già dimostrato di non essere in grado di fare nulla di simile: almeno provino a pronunciare qualche parola, presentino una proposta, e se non ce la fanno lo dicano chiaramente. Intanto il Patto per le quattro città può iniziare a camminare».

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