Paolucci su porto di Ortona: “Il potenziamento dell’infrastruttura reso possibile dalle risorse Masterplan del centrosinistra”

“Se il porto di Ortona rinascerà sarà grazie al lavoro amministrativo della precedente Giunta regionale di centrosinistra che ha portato al progetto e al reperimento delle risorse attraverso il Masterplan”, chiarisce il capogruppo in Consiglio Regionale PD Silvio Paolucci.

I lavori sono stati nuovamente annunciati oggi in una conferenza stampa avvenuta per il solo incarico di progettazione, sottolinea l’ex assessore al Bilancio: “Parliamo di opere che diventeranno realtà grazie ai 55 milioni previsti dal Masterplan programmato dalla Giunta di centrosinistra. L’infrastruttura sarà potenziata perché possa crescere e diventare uno scalo commerciale capace di esprimere tutte le sue potenzialità e diventare un riferimento anche per l’economia turistica del territorio. Il progetto da noi presentato puntava a questo, aveva le gambe per concretizzarsi, malgrado chi oggi lo presenta e cerca di farsene artefice, abbia speso quantitativi impensabili di inchiostro per demolire il Masterplan che lo rende possibile, un mezzo definito persino inesistente, ma che di fatto contiene le uniche risorse certe a disposizione della Regione a guida centrodestra.

Eravamo sicuri che lo scalo meritasse quegli interventi, ci abbiamo creduto e finalmente si concretizzeranno, grazie anche a una gestazione condivisa dei lavori. Ci duole che nonostante fosse già tutto pronto quando si è insediata la nuova Giunta, si arrivi a questa tappa, ovvero la progettazione, dopo ben 16 mesi, nonostante le centinaia di note stampa a cui ci ha abituato il Governo Regionale.

E’ successo quanto sta accadendo anche con la Sanità: esistono solo atti di programmazione approvati in precedenza. E dopo 16 mesi di governo siamo ancora in attesa di conoscere progetti e risultati di diretta emanazione del presidente Marsilio e del suo esecutivo. Un esempio per tutti: il Piano Sanitario è scaduto il 31.12.2018 e non vi è traccia del nuovo. Forse perché si stanno rendendo conto che mantenere le tante promesse fatte non è poi così facile quando la campagna elettorale finisce”.