Paolucci su gasdotto di Bomba: Governo di centrodestra non ritira il permesso ai sondaggi e beffa un intero comprensorio che chiedeva tutela ambientale

“Un colpo al turismo di un intero comprensorio il rifiuto da parte del governo regionale di centrodestra di dare seguito agli impegni presi dall’Ente nel 2018 e ritirare il permesso di ricerca di gas naturale sul Monte Pallano alla CMI energia Spa, con la conseguente attestazione che il giacimento di gas naturale di Bomba non è più sfruttabile a causa del delicato contesto ambientale della zona in cui si trova”, commenta così il capogruppo Pd Silvio Paolucci il no della Commissione Ambiente e territorio della Regione alla mozione che chiedeva l’impegno a farsi promotori e parte attiva, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, affinché si giungesse al ritiro del permesso.

“Eppure le criticità relative al giacimento di gas naturale situato nel comune di Bomba sono note da tempo – rimarca il capogruppo PD – tanto che l’istanza di concessione “Colle Santo” presentata dalla Forest CMI S.p.A. è stata già respinta per ben due volte dal Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo e poi definitivamente bocciata dal Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, per tale ragione è incomprensibile la posizione della maggioranza di centrodestra che sull’argomento va contro le norme e quei pronunciamenti. Va contro anche la volontà del territorio, espressa a chiare lettere in un atto ufficiale del 2018 firmato dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Chieti, dai comuni di Bomba e Paglieta insieme ad altri 20 Comuni del circondario, nonché dal comitato di cittadini “Gestione partecipata territorio” di Bomba e dalle associazioni ambientaliste Legambiente Abruzzo e Wwf Abruzzo. Il no a un impegno che tenga conto di tutto questo è una beffa per la politica e un danno per l’intero territorio del medio e basso Sangro, che auspicava da parte della Giunta Marsilio una posizione più netta, coraggiosa e contraria ai sondaggi.

Evidentemente gli interessi della popolazione abruzzese e la tutela dell’ambiente, vengono dopo interessi di altro tipo, che non hanno il territorio e il bene comune come riferimento”.