Paolucci e Marongiu su Sangritana: La privatizzazione va fermata

“Marsilio e TUA provano ancora a disfarsi di uno dei gioielli di famiglia per la Regione Abruzzo, addirittura non precludendo la possibilità che un partner privato possa addirittura diventare socio di maggioranza per la Sangritana S.p.A.” così il consigliere regionale Silvio Paolucci ed il segretario provinciale e consigliere comunale di Lanciano Leo Marongiu. Paolucci sull’argomento ha depositato un’interpellanza urgente sulla manifestazione di interesse pubblicata sul sito istituzionale della TUA il 28 Novembre, per l’individuazione di un partner privato a cui attribuire almeno il 30% del capitale sociale di Sangritana S.p.A., al fine di scongiurare quella che appare l’iniziale privatizzazione della stessa.

“Dopo le proteste forti dei mesi scorsi, quando la Regione tentò già l’operazione di cessione di una quota di Sangritana, ora addirittura gli appetiti sono aumentati visto che non c’è nemmeno più un limite certo al capitale sociale da cedere – proseguono Paolucci e Marongiu – e questo può significare il tentativo di svuotamento totale di un’azienda regionale strategica che sta conoscendo risultati importanti e un’espansione notevole sul mercato, a servizio di importanti realtà specialmente della Val di Sangro. Lo denunciamo da mesi e lo ribadiamo ora: è in atto una sorta di tentativo di bullismo istituzionale verso la Sangritana che va fermato e rispedito al mittente”.

“Dopo il pasticcio della Dialisi che si sta consumando in ambito sanitario, ecco pronto un altro attacco che stavolta riguarda il settore trasporti dalla Regione – chiude il segretario provinciale Marongiu – : spero che la lezione sulla Fiera sia servita e che dal Sindaco di Lanciano arrivino parole nette, chiare e inequivocabili sul tentativo di privatizzare la Sangritana con una procedura tanto tempestiva e veloce quanto sospetta. Il consigliere regionale Mauro Febbo, in estate, minimizzava sul ruolo minoritario di un eventuale partner privato, questa procedura addirittura è ancora più spregiudicata di quella che riuscimmo a bloccare”.