Sul Bilancio regionale le dichiarazioni di Forza Italia solo propaganda e disinformazione

 “Le dichiarazioni di Forza Italia sul bilancio sono incredibili”. Lo afferma l’assessore al Bilancio Silvio Paolucci subito dopo la conferenza stampa del gruppo consiliare di Forza Italia sulla manovra di bilancio approvata il 31 dicembre. “Intanto – aggiunge Paolucci – anche quando si è avversari politici si dovrebbe riconoscere oggettivamente, come nel caso di specie, che la norma che ha consentito l’ammortamento del disavanzo dapprima a 7 e poi a 10 anni con la Legge di Stabilità è stata scritta e portata avanti dall’assessorato e dal settore Bilancio della Regione Abruzzo di questo Governo regionale. Forza Italia dovrebbe almeno riconoscere il protagonismo della Regione Abruzzo, poiché questo è stato un nostro risultato a vantaggio dell’intera comunità regionale. Nel merito, le dichiarazioni degli esponenti del centro destra sono del tutto prive di fondamento. Non si è ancora utilizzato l’ammortamento a 10 anni – spiega l’assessore al Bilancio – per tre motivi prudenziali:

1)il disavanzo è presunto perché manca ancora il riaccertamento dei residui 2014. E’ appena il caso di ricordare che in 66 mesi di governo Forza Italia non ha completato neanche un (uno solo!) riaccertamento consegnandoci un bilancio presunto e mai certo;
2) la riautorizzazione del mutuo da 100 milioni da noi proposto nonostante le precedenti strumentalizzazioni di Forza Italia su quella riautorizzazione (incredibile che oggi la utilizzino come nulla fosse), ha consentito la riduzione del disavanzo da ammortizzare da 529 a 429 mln. Tuttavia, se non dovesse passare l’esame di eventuale impugnativa il disavanzo presunto da ammortizzare tornerebbe a 529 mln;
3) la consistenza delle entrate. Solo una volta portato a termine nelle prossime settimane questo lavoro di accertamento, potremo approvare un nuovo piano di ammortamento che allunghi il periodo di rientro a 10 anni. Davvero – conclude Paolucci – su questo tema, gli esponenti di Forza Italia dovrebbero avere la prudenza e la decenza di non fare dichiarazioni che sono solo fonte di pura propaganda e disinformazione”.
(da REGFLASH) COMM.ASS. 160107

Approfondimenti sul Bilancio:
Sintesi
nella nota stampa e Relazione

Ammonta a 7 miliardi e 977 milioni di euro (circa un miliardo e 400 milioni in più dell’anno precedente) il bilancio di previsione 2016 della Regione Abruzzo, approvato dal Consiglio regionale. Sul fronte delle entrate, oltre a un avanzo di amministrazione pari a un miliardo e 536 milioni di euro, 2 miliardi e 791 milioni arriveranno da tributi e gettiti erariali, 237 milioni da trasferimenti correnti, 71 milioni da entrate extratributarie, 541 milioni da entrate in conto capitale, un miliardo e 797 milioni da partite di giro. Per quanto riguarda le spese, invece, tra le più significative spiccano i servizi istituzionali, generali e di gestione, a cui saranno destinati 438 milioni di euro; a istruzione e diritto allo studio 4 milioni 605mila euro; al turismo 3 milioni 601mila euro; all’assetto del territorio ed edilizia abitativa 30 milioni 195mila euro; allo sviluppo sostenibile, tutela del territorio e dell’ambiente 50 milioni di euro; ai trasporti e diritto alla mobilità 217 milioni di euro; al soccorso civile 16 milioni di euro; alla tutela della salute 2 miliardi e 52 milioni di euro; allo sviluppo economico 13 milioni di euro. Tra gli altri provvedimenti collegati ai documenti contabili ci sono la moratoria all’apertura di nuovi centri commerciali fino a maggio 2018, la proroga per la sanatoria dei sottotetti e la previsione della servitù di allagamento nei pressi dei corsi d’acqua, che istituisce il divieto di qualsiasi tipo di insediamento fino a una distanza di 400 metri dagli argini dei fiumi.
(di f.f. da ACRA del 31/12/2015 )

RELAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE ABRUZZO 2016/2018
(di Silvio Paolucci)

Il bilancio della Regione Abruzzo che ci apprestiamo ad approvare costituisce il primo documento di programmazione predisposto con i nuovi schemi di bilancio previsti dal D. Lgs. 118/2011 e successive modificazioni .
Si tratta della cosiddetta norma riguardante l’armonizzazione dei sistemi contabili pubblici con la quale il legislatore, in attuazione della legge n. 42 del 2009 (Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione), così come modificata dalla legge n. 196 del 2009 (Contabilità e finanza pubblica), prevede che il sistema contabile garantisca informazioni omogenee e validamente confrontabili tra tutti i diversi livelli di governo territoriale.
Si ricorda che la disposizione normativa, introdotta nel corso dell’anno 2011, ha visto nel triennio successivo un periodo di sperimentazione che ha investito circa 400 enti locali e regionali cosiddetti “sperimentatori” che nel corso di detto periodo temporale hanno verificato l’applicabilità delle disposizioni normative dei principi contabili generali ed applicati oltre che dei nuovi schemi di bilancio. Le osservazioni e le richieste di modifiche, intervenute in detto periodo sono poi state recepite all’interno del Decreto Legislativo 10 agosto 2014 n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) con l’introduzione di un ulteriore titolo (titolo III) dedicato in modo specifico alle Regioni.
La Regione Abruzzo non ha partecipato a questo percorso sperimentale , pertanto, nel corso del 2015, per la prima volta , in applicazione delle disposizioni di legge a riguardo , si è limitata ad elaborare il bilancio di previsione nel rispetto dello schema di cui all’allegato 9 solo a fini conoscitivi, provvedendo alla riclassificazione dei capitoli di entrata e di spesa, secondo quanto previsto dagli articoli 14 e 15 del Dlgs 118/2011, ed affiancandolo al bilancio di previsione autorizzatorio predisposto secondo lo schema vigente nel 2014.
Con riferimento all’anno 2016, invece, il D. Lgs. 118/2011 così come modificato dal D. Lgs. 126/2014, prevede l’entrata a regime anche dei nuovi modelli e, pertanto con riferimento al triennio 2016/2018 e non più con il solo riferimento all’annualità 2016 ci apprestiamo a discutere ed approvare un documento programmatico a valenza pluriennale ( triennale) predisposto secondo lo schema di cui all’allegato n. 9 al D.Lgs. n. 118/2011.
Dal 2016 infatti è stata soppressa la distinzione tra il bilancio annuale e il bilancio pluriennale ed è venuto meno l’obbligo di predisporre bilanci e rendiconto secondo un doppio schema (conoscitivo e autorizzatorio). Resta fermo con riferimento all’annualità 2015, l’obbligo di predisporre il rendiconto della gestione 2015 secondo lo schema adottato nel 2014.
Oltre alle disposizioni di legge contenute nel titolo III del D. Lgs. 118/2011 occorre tenere conto delle precisazioni contenute nei principi contabili generali ed applicati. Ci riferiamo, in particolare a
1. i Principi contabili generali (Allegato n. 1 D.Lgs. n. 118/2011);
2. il Principio contabile applicato della programmazione (Allegato n. 4/1 D.Lgs. n. 118/2011);
3. il Principio contabile applicato della contabilità finanziaria (Allegato n. 4/2 D.Lgs. n. 118/2011);

Per quanto riguarda la struttura del bilancio occorre segnalare che
– per le entrate (art. 15) la nuova classificazione è prevista secondo i successivi livelli di dettaglio:
a) titoli, definiti secondo la fonte di provenienza delle entrate;
b) tipologie, definite in base alla natura delle entrate, nell’ambito di ciascuna fonte di provenienza, ai fini dell’approvazione in termini di unità di voto. Ai fini della gestione e della rendicontazione le tipologie sono ripartite in categorie, capitoli ed eventualmente in articoli secondo il rispettivo oggetto. I capitoli e gli articoli, ove previsti, si raccordano con il quarto livello di articolazione del piano dei conti integrato di cui all’articolo 4. Nell’ambito delle categorie è data separata evidenza delle eventuali quote di entrata non ricorrente.
– le spese (art. 14) si articolano in:
a) missioni. Le missioni sono definite in relazione al riparto di competenza di cui agli articoli 117 e 118 della Costituzione. Al fine di assicurare un più agevole consolidamento e monitoraggio dei conti pubblici, le missioni sono definite anche tenendo conto di quelle individuate per il bilancio dello Stato;
b) programmi ai fini dell’approvazione in termini di unità di voto.

L’unità di voto è costituito dalla tipologia per l’entrata e dal programma per la spesa.
Dalla lettura del documento, molto più scarno ed essenziale, si evidenzia l’esigenza di tutti, parte politica ed amministrativa, di modificare i propri comportamenti gestionali ed avviare un percorso di revisione delle modalità di rappresentazione dei fatti aziendali basato sui “principi contabili” definiti dal nuovo sistema contabile.
Non si tratta di un passaggio indolore: come ogni strappo con il passato la nuova contabilità comporterà le ridefinizione di vari aspetti, principi e modus operandi per tanti anni considerati immodificabili, rimettendo in gioco anche concetti consolidati.
A queste problematiche che in questo periodo stanno investendo tutte le regioni e tra breve anche gli enti locali, la Regione Abruzzo aggiunge ulteriori elementi di complessità che devono essere gestiti.
Non voglio ripercorrere l’attività amministrativa e contabile posta in essere da questo governo regionale ma mi è sufficiente ricordare che ancora oggi devono essere approvati il rendiconto 2013 (in corso di parifica da parte della Sezione Regionale della Corte dei Conti) oltre che quelli 2014 e tra pochi mesi anche quello 2015.
A detti adempimenti si ricollegano ulteriori operazioni quale quelle di riaccertamento straordinario dei residui da effettuare con riferimento alla data del 1 gennaio 2015 indispensabile per una corretta quantificazione iniziale del Fondo Pluriennale Vincolato.
Si tratta di adempimenti a cui l’ente nei prossimi mesi dovrà necessariamente definire recuperando un gap temporale non più sostenibile non solo per il disallineamento temporale
rispetto ad un normale “ciclo di bilancio” ma anche ed ancor più per dare certezza a determinate poste di bilancio al momento solo stimate.
Passando ad analizzare il bilancio si vuole evidenziare come la manovra nel suo complesso sia stata orientata prioritariamente a dare attuazione alle richieste della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti cercando di garantire, in attesa della definizione del riaccertamento straordinario dei residui e della approvazione del rendiconto 2013, 2014 e poi 2015 un adeguato stanziamento nella voce disavanzo in linea con quanto previsto dal piano di rientro approvato con deliberazione di Giunta ed in corso di valutazione da parte dei revisori del Conto.
In quest’ottica è da leggere l’accantonamento previsto in questo bilancio riportato nel disavanzo d’amministrazione, quantificato in euro 69.410.000,00 comprensivo della quota annuale relativa al piano di rientro di cui all’articolo 9 del D.L.78/2015 ( pari a 61,3 milioni) della quota annuale del rimborso finanziamento liquidita ai sensi del Dl 35/2012 ( circa 5 milioni di euro) e della quota annuale del Fondo Crediti di dubbia esigibilità ( circa 2,5 milioni) calcolato in applicazione del d. Lg. 118/2011 e dei principi contabili in attesa di una quantificazione definitiva che potrà essere effettuata solo al termine del riaccertamento straordinario dei residui.
E’ importante segnalare, comunque che al termine del riaccertamento straordinario dei residui il valore potrebbe subire solo una riduzione a seguito dell’eliminazione di alcuni residui attivi.
Non solo: in aggiunta sono stati previsti stanziamenti per oltre 8 milioni a tutela del:

FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’ – PARTE CORRENTE – ART. 46 D.LGS. 118/2011
€ 2.401.000,00

FONDO DI RISERVA PER LA RIASSEGNAZIONE DEI RESIDUI PASSIVI, PERENTI AGLI EFFETTI AMMINISTRATIVI, RECLAMATI DAI CREDITORI – ART. 18 L.R. 25 MARZO 2002, € 1.710.000,00

FONDO DI RISERVA PER LE SPESE IMPREVISTE – ART.19 L.R.C.
€ 5.000,00

FONDO DI RISERVA PER LE SPESE OBBLIGATORIE – ART. 18 L.R.C.
€ 1.826.536,18

FONDO PERDITE SOCIETARIE ( ART 1 CC 550-552 L. 147/2013 € 2.000.000,00

FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’ – PARTE CAPITALE – ART. 46 D.LGS. 118/2011
€ 110.900,00

In totale , quindi, 77,5 milioni di euro del bilancio sono posti a presidio e tutela degli equilibri di bilancio.
Si tratta di una previsione di non poco conto se consideriamo il bilancio non nel suo complesso ma esclusivamente nella sua quota disponibile.

Se , infatti proviamo a disaggregare le voci del bilancio in una lettura più organica e meno tecnica, dovremmo evidenziare che esso quantunque preveda un totale generale entrate /spese di 7 miliardi e 977 milioni presenta alcune tipologie di voci fortemente vincolate che limitano ogni discrezionalità tecnica oltre che politica.
Mi riferisco ,
* alle partite di giro quantificate in 1.797.785.500,00
* nella previsione di una anticipazione di cassa nella misura di 1 miliardo ( prevedendo solo a titolo precauzionale un rinnovo di cinque volte il limite massimo previsto dal D. Lgs. 118/2011)
* la reiscrizione di economie vincolate e di risorse vincolate regionali per 1 miliardo e 400 milioni
* la reiscrizione per 170 milioni del fondo liquidità di cui al D.L. 35/2012 in attuazione di quanto previsto dal Decreto salva regioni.
Già escludendo queste due voci il bilancio regionale diminuisce a 3,6 miliardi.
A detta voce occorre poi sottrarre
* la spesa relativa al cosiddetto “perimetro sanitario” quantificato in 2 miliari e 679 milioni
* le somme relative
o al PAR FAS per 76 milioni di euro
o ai fondi comunitari relativi alla nuova programmazione 2014/2020 per euro 37 milioni
o ai fondi del programma comunitario IPA Adriatic per ulteriori 107 milioni di euro
o al fondo nazionale per le politiche sociali di euro 7 milioni
o al fondo nazionale dei trasporti per circa 135 milioni
o agli ulteriori fondi vincolati statali e regionali per un importo complessivo di circa 117 milioni di euro
Alla luce delle ulteriori riduzioni inserite l’importo residuo ammonta a circa 365 milioni di euro.
Volendo ulteriormente approfondire la parte del bilancio cosiddetta “libera” possiamo evidenziare:
* una spesa rigida costituita da spesa di personale ( nelle sue varie componenti tabellare, oneri e spese connesse) e spesa per rimborso prestiti ( diretti ma anche indiretti quale rimborso ai comuni ed altri enti ) di 250 milioni di euro
o Devo segnalare che la previsione del personale prevede già una somma complessiva di circa 9,5 milioni per la copertura degli oneri di personale provenienti dalle Province.

* una spesa di 24 milioni di euro per il finanziamento della spesa del consiglio
* una spesa di 10 milioni di euro per ARIT, ARSA, ARTA consorzi di bonifica e comunità montane
* una spesa di circa 3,2 milioni per i contenzioso in essere
* una spesa di funzionamento di circa 30 milioni a cui aggiungere trasferimenti e spese fisse per ulteriori 17 milioni ( tasse automobilistiche, piano di rientro sanitario, vaccinazioni, quote associative varie)
* compensazioni stato regioni per 7 milioni
La restante somma costituisce oggetto di scelta politica ed è stata destinata
* 43 milioni di euro quale integrazione regionale del fondo trasporti nazionale
* 23 milioni di euro a favore del sociale
* 1 milione per il FURC

Si tratta di un bilancio che lascia scarsi margini di manovra e che dovrà necessariamente subire una rivisitazione in occasione dell’assestamento generale di fine luglio.

A quella data è intendimento dell’amministrazione nel rispetto di una road map in corso di definizione di n questi giorni procedere:

1) Riallineamento del ciclo di bilancio ai termini imposti dal D. Lgs. 118/2011;
2) Conclusione delle attività di riaccertamento straordinario dei residui;
3) Recupero del disavanzo tecnico risultante dal riaccertamento
4) Attuazione delle nuove disposizioni previste da D. Lgs. 118/2011 attraverso le modifiche alla legge di contabilità e con la predisposizione dei regolamenti attuativi
5) Avvio di un sistema di contabilità economico patrimoniale
6) Applicazione del bilancio consolidato.

Si tratta di una sfida difficile ma non impossibile.
Il potenziamento degli uffici finanziari, avviato ed in corso di implementazione, costituiranno un tassello importante.

Silvio Paolucci
(Assessore al Bilancio)

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