Rete ospedaliera, chiude in fretta la Commissione sanità. Il centrosinistra: Ennesima brutta figura per la Regione

“La chiusura anticipata della Commissione Sanità che si sarebbe dovuta tenere oggi a L’Aquila ha impedito ancora una volta la discussione con l’assessore alla Sanità sul riordino della rete ospedaliera in Abruzzo. I lavori sono stati chiusi bruscamente impedendo un confronto fino ad oggi impossibile su uno degli argomenti più importanti e sensibili di competenza regionale”, così i consiglieri centrosinistra Silvio Paolucci, Sandro Mariani, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Marianna Scoccia, Pierpaolo Pietrucci e Americo Di Benedetto.

“Il Presidente della Commissione di Fratelli d’Italia ha inopinatamente tolto la parola all’Assessore Verì, al direttore dell’Agenzia sanitaria Pierluigi Cosenza ed al direttore del Dipartimento Sanità Claudio D’Amario, senza una ragione plausibile per evidenti problemi in seno alla maggioranza sul tema – rimarcano i consiglieri – Eppure sarebbe stato importante avere risposte sul perché, dopo anni di fango e bugie rivolti al governo regionale precedente e dopo due anni e mezzo di promesse fatte agli abruzzesi dall’attuale classe dirigente, oggi arriva una rete ospedaliera già scaduta, tant’è che tutti gli atti di programmazione di riferimento sono fermi al 2018 e la rete è datata 2019/2021; non si comprende come il piano intende intercettare le risorse nuove che il PNRR metterà in campo anche per la sanità e non si programma nulla su nessun fronte. Si tratta di una situazione grave e preoccupante, perché non vi sono tracce delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie che dovranno essere investite. La mobilità sanitaria passiva è schizzata a meno 195 milioni per le migliaia di abruzzesi che, non potendosi curare in regione, sono costretti a migrare altrove per trovare assistenza e nulla si sta facendo per arginare il fenomeno.

Da ultimo, la latitanza di questa classe dirigente ha inoltre bloccato ogni investimento sulle strutture ospedaliere, da L’Aquila, ad Avezzano, a Sulmona, a Teramo e Penne, ad Avezzano a Vasto e a Chieti sono fermi oltre 500 milioni già disponibili, ma non ancora impiegati, perché in questi due anni e mezzo di governo di centrodestra non si è approvato nulla. Su questo volevamo confrontarci oggi in Commissione, affrontare il dibattito e il confronto sarebbe stato auspicabile, mentre la destra abruzzese rimedia un’altra figuraccia che dimostra ancora una volta la totale inadeguatezza del governo regionale sulla Sanità, che è una delle competenze più importanti e delicate della Regione”.