Pd: Ecco le bugie di Marsilio sulla Marsica

“Imbarazzanti le dichiarazioni del presidente Marsilio sul definanziamento dell’impianto irriguo del Fucino: i 50 milioni destinati alla Marsica dal Masterplan non li ha richiesti il governo, ma la Regione ha scelto di destinarli ad altro, costringendo il territorio ad aspettare il rifinanziamento di progetti indispensabili al comparto agricolo e che erano pronti a partire. Così sono spariti anche i fondi della vendita della Covalpa, nessun euro è stato reinvestito sul Fucino e su questa strada si sta procedendo per il Centro di ricerca unico, prossimo al fallimento perché la Regione non versa le risorse promesse. A parte gli annunci, chi governa non sta facendo nulla per reperire ulteriori risorse per il Fucino e sta tagliando fuori l’agricoltura abruzzese anche dai fondi del PNRR.  Ci sono i fatti a svelare tutte le bugie del centrodestra che in tre anni di governo non è stato capace di portare a termine una programmazione seria e a vantaggio degli abruzzesi”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci e gli esponenti del Pd provinciale aquilano promotori dell’operazione verità sull’intera vicenda dei finanziamenti.

“Il centrodestra lascia strade ed economia marsicane in condizioni precarie e sottrae risorse a un intero territorio generando una disparità palese e ingiusta fra aree della stessa regione – illustrano gli esponenti politici promotori dell’operazione verità sui fondi destinati alla Marsica – Ma oltre l’impianto irriguo c’è la questione del Covalpa, ovvero il dirottamento altrove dei fondi della vendita del centro agroindustriale decisa da questo Governo regionale. C’è il fallimento del Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo CRUA, fondi e promesse che chi governa oggi non mantiene, trattando un intero territorio, il più strategico d’Abruzzo per storia e presenze, come un vero e proprio bancomat, a cui si sottrae solo. C’è il primo bando del PNRR da 1,63 miliardi di cui all’Abruzzo spetteranno 0 euro a causa della mancanza di progettazione pronta. Questi sono i fatti.

Partiamo dal Masterplan per l’Abruzzo, che nel 2016 stanziò una dotazione finanziaria gigantesca per favorire gli investimenti funzionali allo sviluppo e al rilancio dell’Abruzzo. Siamo al 2018, quando l’iter della realizzazione della rete irrigua a pressione dell’intera Piana del Fucino – dopo l’assegnazione dei 50 milioni di euro grazie al Masterplan – compie passi importanti per il percorso che conduce alla cantierizzazione dell’opera. Parliamo della firma e la ratifica della concessione, il documento di indirizzo della progettazione per cui è stato definito il primo progetto stralcio, con un cronoprogramma finanziario e attuativo dell’intervento che avrebbe dovuto concludersi entro settembre 2020 con la progettazione esecutiva. Tutto era pronto per utilizzare i primi 50 milioni necessari ad avviare un primo intervento, funzionale a richiedere le ulteriori risorse necessarie per la realizzazione del progetto generale per un costo complessivo stimato in oltre 200 milioni. Con l’arrivo del centrodestra alla guida della Regione Abruzzo il procedimento avviato si arresta per volontà dell’esecutivo regionale che, con DGR 498/2019 (agosto 2019), ha inteso modificare l’impostazione progettuale iniziale e fornire nuovi indirizzi ai soggetti attuatori. Cosa che, purtroppo, ha ritardato il procedimento per la cantierizzazione dell’opera, strategica per il Fucino e per l’agricoltura abruzzese. Siamo giunti infatti nell’ottobre 2019 quando il soggetto attuatore approva l’aggiornamento del Documento di Indirizzo alla Progettazione in attuazione della DGR 498/2019.

Com’è noto, nei primi mesi del 2020 scatta l’emergenza pandemica da Covid-19 e la Regione, al fine di per assicurare una disponibilità finanziaria immediata in favore delle esigenze emergenziali, decide con la DGR n. 416/2020, che il Progetto funzionale alla realizzazione rete irrigua a pressione, può essere temporaneamente definanziato per un importo complessivo di 46.500.000 euro, pari al 93% delle risorse inizialmente assegnate dalla precedente amministrazione regionale con il Masterplan. Per effetto di questo provvedimento adottato dall’Organo esecutivo che ha deciso di avvalersi della possibilità (e non obbligo) offerta dal Decreto Rilancio viene successivamente:

–        revocata la convenzione precedente con i soggetti attuatori e, con una serie di atti, si arriva a definire un nuovo cronoprogramma attuativo dell’intervento, che prevede quale termine per la progettazione definitiva il 28.02.2022 e per quella esecutiva il 15/04/2023;

–        approvata una Convenzione della sola parte progettuale tra la Regione Abruzzo e l’ARAP, escludendo il Consorzio di Bonifica Ovest tra i soggetti attuatori, per effetto della DGR 535/220, prevedendo quale termine per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti la data del 31.12.2022;

Nel maggio 2021, a distanza di circa un anno dal definanziamento abbiamo chiesto conto alla Giunta regionale di come avesse impiegato le risorse che a dire dell’assessore Imprudente sarebbero servite a pagare la cassa integrazione covid ai lavoratori. Invece, dopo diversi solleciti, abbiamo ricevuto l’attesa risposta dalla quale è emerso che la Regione ha impiegato le risorse oggetto di definanziamento

Quindi ancora bugie. ancora una volta ci troviamo a dover ricordare ad alcuni componenti della maggioranza, che ci avevano rassicurato sul fatto che “Non sarà tolto un solo centesimo al progetto che riguarda le infrastrutture e lo sviluppo del Fucino. […]” scaricando – come loro consuetudine – la colpa al Governo centrale delle loro imprudenti scelte che “I soldi sono serviti allo Stato per pagare la cassa integrazione […]”[1]il come la scelta di avvalersi delle possibilità offerte dal Decreto Rilancio è stata formalizzata in un provvedimento della Regione, così come la selezione di cosa definanziare e cosa invece no è sempre stata fatta dalla Regione, così come esplicitato anche nelle premesse della DGR 416/2020.

Una litania senza senso, perché è agli atti che le uniche risorse disponibili per il Fucino sono quelle Masterplan che servivano ad iniziare l’iter di un’opera attesa ma per cui questo governo regionale non si è prodigato a cercare le ulteriori somme per completare l’intervento che va oltre i 200 milioni. Non sono stati in grado di spendere i 50 milioni lasciati dalla ex Giunta di centrosinistra, ne hanno definanziati quasi 46, 5 e a causa della mancanza di visione e di programmazione anche su questo fronte e delle risorse necessarie a completare il progetto non sono riusciti ad accaparrarsi nemmeno un euro attraverso l’irripetibile occasione del PNRR, che con il primo bando ha stanziato oltre 1,6 miliardi: all’Abruzzo non è andato nulla. Zero euro!

Covalpa: la Regione ha alienato il sito su cui insiste l’impianto agroindustriale del Covalpa per un importo di 7,125 milioni di euro e anziché investire i fondi nella Marsica, per riqualificare le strade che versano in condizioni precarie per sicurezza e decoro, dirotta le risorse altrove e ad altro, lasciando nuovamente il territorio a secco.

Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo: senza un immediato intervento della Regione il Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo (CRUA), a causa dei debiti accumulati, rischia di essere dichiarato fallito. Tutto questo accade perché non sono mai stati trasferiti parte dei fondi, pari a 300mila euro, che la Giunta regionale, in particolare l’assessore all’Agricoltura Emanuele Imprudente aveva annunciato nel piano economico e finanziario di risanamento del Crua. Solo grazie all’impegno dei gruppi regionali di centrosinistra, con l’approvazione di un emendamento è stato possibile ottenere il ripristino di 200.000 euro della quota del 2021, ma all’appello mancano ancora 100.000 euro che la Regione non ha detto come coprirà per fermare una vera corsa contro il tempo ed evitare il fallimento.

È arrivato il momento di dire la verità:

–        Quando verranno ripristinate le risorse del Masterplan per la realizzazione dell’impianto irriguo e cosa sta facendo per trovare gli altri milioni di euro che servono a completarlo?

–        Perché non ha portato avanti il progetto in modo da presentarlo al primo bando PNRR?

–        Perché nella riprogrammazione, gli agricoltori sono stati esclusi come soggetto attuatore del progetto?

–       Perché nessun euro della vendita del Covalpa , di cui solo grazie al nostro intervento si sono salvate parte delle risorse, è rimasto nella Marsica?

–       Di quali investimenti parla il Presidente Marsilio se sui giornali e fra gli atti della Regione non c’è alcun riferimento di impegni, investimenti e progetti per questa parte d’Abruzzo?

IN ALLEGATO: