Paolucci su Comunità montane: Senza investimenti sulle aree interne non si può discutere di nessuna norma

“Marsilio scarica sui Comuni le situazioni debitorie delle Comunità montane, ma in quattro anni non ha fatto nulla per rilanciare i territori. Senza risorse non si può discutere di nessuna norma”

“Qual è l’idea di sviluppo per colmare il divario fra la costa e le aree montane? Con quali risorse si agirà? Dalla norma discussa oggi in prima Commissione regionale non si chiariscono né le intenzioni, né le strategie del Governo regionale, né si annunciano investimenti su mobilità, istruzione e sanità che sono le maggiori priorità di azione per il rilancio. Si avverte, invece, l’urgenza di sistemare le posizioni debitorie delle Comunità montane, trasformandole in Unioni comunali, cosa per cui non serve una norma, visto che le aggregazioni sono già possibili per legge. Più che altro sembra un tentativo maldestro di trasferire ai Comuni montani i passivi delle Comunità, dopo anni di inerzia. In quattro anni infatti Marsilio non ha fatto investimenti, ha solo tagliato presidi sanitari e di emergenza a questi territori, prima di discutere la norma aspettiamo di sapere, invece, se e come intende rilanciarli e attingendo a quali risorse”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci dopo la Commissione riunita sull’argomento.

“Un disegno di legge calato dall’alto e non condiviso con le istituzioni, che più volte hanno chiesto, attraverso sindaci e forze sociali e culturali, ascolto e attenzione – incalza Paolucci – Sulle aree interne si dovrebbero concentrare investimenti per il rilancio, basi di uno sviluppo che non si realizza con il passaggio da Comunità a Unioni, come propone la norma in discussione, ma che diventa possibile solo con progetti e investimenti di risorse che ad oggi non abbiamo ancora visto operare sul territorio”.