Nessun ticket sanitario per il 2014

“Per l’anno 2014 tutti i costi relativi alla quota sociale della compartecipazione a carico degli utenti saranno coperti dal Fondo per l’integrazione socio-sanitaria istituito dalla Regione Abruzzo. La Regione rimborsera’ per intero ai Comuni gli importi che saranno sostenuti per coprire la quota sociale, determinata dai Decreti. I cittadini, pertanto, non dovranno pagare nuove quote per il periodo di applicazione della compartecipazione nelle mensilita’ residue del 2014”. Lo affermano gli assessori regionale alla Sanità,  Silvio Paolucci, e alle Politiche sociali, Marinela Sclocco, che hanno scritto una nota ai sindaci d’Abruzzo. “Tale decisione – proseguono – e’ stata assunta al fine di gestire questa fase transitoria di introduzione della nuova disciplina, assicurando la continuità delle prestazioni socio-sanitarie agli utenti e al tempo stesso favorendo il processo di ricognizione sull’impatto della compartecipazione e l’adozione delle relative misure di introduzione dell’Isee per l’anno 2015, in coordinamento con gli Enti di ambito sociale”. Le quote sociali della compartecipazione degli utenti per l’anno 2014, in temporanea deroga all’accesso tramite Isee, saranno quindi sostenute dai Comuni di residenza degli assistiti, ai quali le Strutture sanitarie provvederanno a fatturare i relativi importi. L’obbligo di compartecipazione era stato introdotto dal Dpcm 14 febbraio 2001 (Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie) e dal Dpcm 29 novembre 2001 (Definizione dei livelli essenziali di assistenza), che la Regione non aveva recepito, pur costituendo, negli ultimi anni, uno degli impegni fondamentali e dirimenti del Piano di rientro sanitario, al quale gia’ le altre Regioni avevano adempiuto e che per la Regione Abruzzo costituiva uno dei piu’ rilevanti motivi ostativi per la risoluzione del commissariamento. “Siamo pienamente consapevoli – affermano i due assessori – delle difficolta’ che l’introduzione di tale misura comporta nei confronti dei cittadini e degli enti locali, ancor piu’ in un contesto socio-economico di difficolta’ generale: ecco perche’ abbiamo inteso introdurre tutte le misure compensative possibili per ridurre tale impatto, grazie anche alla partecipazione di tutti coloro che, comprendendo l’indifferibilita’ e l’inevitabilita’ di queste decisioni, hanno concorso come forze sociali e politiche a formulare proposte. La piena riuscita di questa operazione – aggiungono Paolucci e Sclocco – sara’ garantita solo se Regione, Comuni e strutture sanitarie collaboreranno attivamente fra loro, a cominciare dalla necessaria mappatura degli assistiti, dalla ricognizione della spesa e dal rispetto delle procedure nei tempi stabiliti”.

 Il piano di azione. I Comuni, rientranti in un ambito sociale pluricomunale, possono farsi assistere per la gestione della compartecipazione dal rispettivo Ente di Ambito Sociale, che avra’ la funzione di raccordo con l’Amministrazione regionale. Infatti, si prevede che, dopo la fase di transizione del 2014 e del 2015, il Fondo per l’integrazione socio-sanitaria sara’ trasferito direttamente agli Ambiti all’interno dei rispettivi regolamenti sulla base di criteri che saranno successivamente determinati. La mappatura. La prima fase prevede la mappatura degli assistiti e la ricognizione sulla spesa preventivata per l’anno 2014 al fine di consentire alla Regione di monitorare il flusso aggiornato sulla spesa e sul concorso finanziario regionale e ai Comuni di procedere con i relativi adempimenti di bilancio. Il ruolo delle strutture sanitarie. Le Strutture sanitarie invieranno ai Comuni di residenza, ai loro Enti di ambito sociale, e, per conoscenza alla Regione, il modello compilato e successivamente gli Enti di ambito sociale compileranno le tabelle riepilogative riaggregando i dati pervenuti, secondo le modalita’ specificate, rinviandole tempestivamente alla Regione. Sulla base degli elementi che emergeranno dai flussi informativi e del contributo che daranno gli Enti di ambito sociale, per l’anno 2015 sara’ introdotta la compartecipazione regolata sulla base dell’Isee, favorendo in ogni caso equità  sociale e progressività della compartecipazione.

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