Ludopatia: a Pescara il convegno “Stop the game: tra prevenzione e cura”

Si è tenuto ieri, giovedì 15 giugno 2017, presso la sede della Provincia di Pescara, sala Figlia di Iorio, il Convegno “Stop the game: tra prevenzione e cura”.

Il convegno, organizzato dall’Associazione CollegaMenti, presieduto da Antonio Maccarone, ha potuto vantare la presenza di relatori d’eccezione quali Cesare Guerreschi, direttore del servizio di alcologia Asl di Bolzano e fondatore della S.I.I.Pa.C; Erminio Di Filippo, psicologo e psicoterapeuta, Moreno Di Pietrantonio, responsabile del servizio Gap (gioco d’azzardo patologico) del Servizio per le dipendenza della Asl di Pescara; Grazia Russo, dirigente psicologo della Asl di Lanciano Vasto-Chieti, Giovanni Taucci presidente della Confesercenti di Pescara, tutti egregiamente moderati dalla professoressa dell’Università Gabriele d’Annunzio Eide Spedicato Iengo.

Dopo i saluti istituzionali portati dall’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo Silvio Paolucci; dal neo sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito; dall’Assessore alla Sanità Città di Cepagatti Camillo Sborgia; dal Sindaco della Città di San Giovanni Teatino Luciano Marinucci e dal Presidente dell’Albo Psicologi della Regione Abruzzo Tancredi Di Iullo si è entrati subito nel merito dei lavori.

Antonio Maccarone, nel suo intervento introduttivo, è stato chiaro e diretto: il Gap, il gioco d’azzardo patologico sta diventando una vera e propria piaga sociale mettendo a rischio la stabilità delle famigli e facendo spesso precipitare situazioni economiche già precarie. “È proprio per questo che occorrono interventi mirati, ha affermato Cesare Guerreschi, che a seguito della consapevolezza della malattia da parte di chi ne è coinvolto, vedano la messa in campo di vere e proprie terapie multimediali integrate”. Moreno Di Pietrantonio, entrando nella specificità della provincia di Pescara ha evidenziato come il giocatore patologico compulsivo viva come chiuso in una bolla atemporale con una sostanziale riduzione della capacità di controllo degli impulsi comportamentali. Di Pietrantonio ha poi affermato come Pescara e l’Abruzzo siano tra le prime realtà nazionali per giocate pro capite per circa 1.500 euro a testa. Si calcola che nella città di Pescara ci siano attualmente 1.500 giocatori patologici di cui circa 150 in cura presso il Ser.D. di Pescara. L’età media dei giocatori è di circa 40 anni di cui il 70% è rappresentato dai maschi e il 30% dalle donne. Vi sono coinvolti tutte le categorie sociali, dai pensionati alle casalinghe, dagli operai agli imprenditori. Grazia Russo, ha messo in guardia da quelli che sono i rischi connessi al gioco patologico quale vera e propria malattia neuro psicosociale del comportamento che può portare al ricorso all’usura, all’indebitamento ai microilleciti. Erminio Di Filippo ha illustrato l’attività svolta dall’associazione CollegaMenti, che insieme con i comuni di Spoltore, Cepagatti e San Giovanni Teatino ha messo in campo una vera e propria task force in grado di sensibilizzare prima e affrontare poi le problematiche legate al gioco d’azzardo patologico anche attraverso la partecipazione gratuita ai gruppi di auto-aiuto rivolto sia ai soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico sia ai famigliari degli stessi.