In Regione lasciamo sanità e conti migliori, ora opposizione senza sconti


“Il Presidente Marco Marsilio si troverà una un bilancio regionale migliore di quello che trovammo noi nel 2014. Sul fronte della sanità, auspico che dagli slogan passino ai fatti concreti, continuando ad investire sulla prevenzione e sui servizi territoriale”
Silvio Paolucci


da  Abruzzoweb del 23-02-2018

“Il Presidente Marco Marsilio si troverà una un bilancio regionale migliore di quello che trovammo noi nel 2014. Sul fronte della sanità, auspico che dagli slogan passino ai fatti concreti, continuando ad investire sulla prevenzione e sui servizi territoriale”.

Parola di Silvio Paolucci, Partito democratico, assessore al Bilancio e alla Sanità della giunta uscente di centrosinistra. Il risultato elettorale di Paolucci, rieletto in provincia di Chieti, con ben 6.349 voti, rappresenta una delle poche luci in una tornata elettorale che ha visto vincere con nettezza il centrodestra di Marco Marsilio, trainato dalla Lega.

Nella lunga intervista ad Abruzzoweb, Paolucci tiene però a sottolineare, che “per il centrosinistra c’è stato un importante recupero. Siamo in campo e abbiamo rappresentato la principale alternativa. Un anno fa non ci avrebbe creduto nessuno. La figura di Giovanni Legnini oggettivamente ha permesso questo”.

Silvio Paolucci, prima di tutto, che opposizione intenderà fare? 

Sarà un’opposizione dura e senza sconti ma sul merito delle questioni. Non di risulta, alimentata solo dalla contestazione urlata a quello che farà la nuova maggioranza. Sarà un’opposizione di idee, soprattutto di consapevolezza di forze ben consapevoli delle reali esigenze dell’Abruzzo che rappresenteranno in Consiglio regionale, cercando di snidare la maggioranza e di impegnarla a far fronte ai problemi che non producono facile consenso ma che vanno risolti per dare speranza e futuro agli Abruzzesi.

Lei per cinque anni si è occupato del settore più “pesante” della Regione, quello della Sanità, cosa auspica che faccia, o non faccia, chi prenderà il suo posto? 

La nuova Giunta in Sanità dovrebbe partire dalle promesse che il centrodestra ha portato avanti in campagna elettorale. Partiamo dai piccolo ospedali: in questi anni hanno fatto passare l’idea dei tagli ai piccoli ospedali come opera del centrosinistra. Su questo molte bugie sono state dette. Casoli, Gissi, Guardiagrele , Tagliacozzo, Pescina sono stati riconvertiti nel 2010 e nel 2011 ben quattro anni prima della mia candidatura e con legge dello Stato addirittura. Partiamo da qui. Sono 8 mesi che Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono la governo, debbono semplicemente abrogare l’art 17 della legge 111 del 2011, varata dal governo di centrodestra di Silvio Berlusconi.
 Altro punto, noi abbiamo sempre pensato al dea di secondo livello funzionale tra L Aquila e Teramo e tra Chieti e Pescara. Il governo Salvini-Di Maio chiede di scegliere due tra i 4 presidi capoluogo. Che intende fare il nuovo Governo? Portare avanti la programmazione del centrosinistra o scegliere due dei quattro presidi capoluogo, declassando gli altri due? Poi ovviamente hanno promesso molto su liste d’attesa e file ai pronto soccorso. Anche qui vedremo. Auspico continuino ad investire sulla prevenzione e sui servizi territoriale e che sul fronte ospedaliero mettano al centro qualità ed esiti. Solo che ciò vuol dire passare per scelte complesse che possono essere percepite come impopolari e non liquidabili con gli slogan. Vedremo anche in questo caso.

Oltre che assessore alla Sanità, è stato anche assessore al Bilancio: che conti lascia al nuovo esecutivo regionale? 

Sul Bilancio con molta onestà, cosa che non sempre mi è stata utilizzata al contrario in questi anni, devo semplicemente dire che nel 2014 abbiamo trovato una situazione migliore di quanto Chiodi si trovò nel 2009, e nel 2019 il Presidente Marsilio si trova una situazione migliore di quanto noi trovammo nel 2014. 
E’ un bilancio che continua ad essere rigido per via delle nuove stringenti norme ma che può garantire servizi essenziali senza uno stato di pre-fallimento. E’ un bilancio riallineato, al tempo in cui era possibile riallinearlo. L’avessimo fatto prima, avremmo azzerato risorse per sociale e trasporti. Di qui anche il continuo “scontro” avuto con una parte della Corte dei Conti. Noi rispondiamo alla gente. Non potevamo azzerare quelle risorse. L’opposizione ha anche strumentalizzato quel scontro. Per me è stato disonesto dal punto di vista intellettuale.

Come giudica lo scontro durissimo che già deflagra per la composizione della Giunta Regionale? 

Ha vinto Salvini, non Marsilio. E Salvini come da copione porta il conto. Sceglierà gran parte della Giunta.

Come valuta risultato elettorale del centrosinistra? 

Per il centrosinistra c’è stato un importante recupero. Siamo in campo e abbiamo rappresentato la principale alternativa. Un anno fa non ci avrebbe creduto nessuno. La figura di Legnini oggettivamente ha permesso questo. Ed il Pd per chi vede bene il risultato sta molto oltre l’11,1 quasi al 20 in realtà. Insomma c’è una base importante su cui lavorare.

In che direzione dovrà andare il centrosinistra, in Abruzzo e nel Paese? 

Il futuro della sinistra in Abruzzo riparte dalla ritrovata fiducia di un popolo che dopo lo shock del 4 marzo sembrava attonito e rassegnato all’irrilevanza. Queste elezioni regionali ci hanno dimostrato che esiste un grande spazio politico per una coalizione di centrosinistra che metta al centro non la paura e la rabbia, ma la fiducia e la speranza. Credo che la parola più di sinistra sia l’avvenire come orizzonte verso cui far convergere le battaglie e le idee che l’intelligenza del presente deve farci vivere.

Di cosa è orgoglioso, della sua esperienza da assessore regionale? 

Salutando i dipendenti, uno di loro mi diceva che dal 1981 l’assessorato alla Sanità ha sempre rappresentato il “canto del cigno” per chiunque. O per motivi di cronaca o per motivi elettorali. E’ la prima volta che non accade. Io non so se proprio dal 1981, ma è vero che raramente è accaduto. Dietro questo non tanto l’orgoglio di esserci riuscito, ma piuttosto la convinzione che davvero qualcosa di buono è stato fatto altrimenti in tempi di risentimento, odio e rancore, in tempi di mistificazione e radicale propaganda non sarebbe stato possibile essere il più votato del centrosinistra con quelle deleghe.  Su prevenzione, territorio, ambulanze nelle aree interne, dispensazione dei farmaci, diabete, oncologia abbiamo fatto passi in avanti importanti. L’uscita dal commissariamento e l’aver raggiunto il settimo posto sui Lea sono risultati veri. Ringrazio chi ha permesso tutto questo. I tanti che mi hanno sostenuto. Sono coloro che hanno fatto crescere e di molto un ragazzo che al tempo aveva 36 anni sia umanamente che per patrimonio di esperienza. E in tempi tempestosi e difficili da vivere anche dentro.