Il Gruppo PD su legge per i centri montani: Il testo approvato non sostiene i Comuni e la comunità che ha bisogno di servizi e di attenzione

 “La legge per combattere lo spopolamento dei centri montani non è una buona legge e non raggiungerà il suo scopo”, dichiarano i consiglieri del Gruppo regionale Pd, a seguito dell’approvazione del testo sulle “Misure urgenti per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni di montagna”.

“La legge – illustrano i consiglieri Antonio Blasioli, Silvio Paolucci, Dino Pepe e Pierpaolo Pietrucci – non interviene sulle reali esigenze dei Comuni montani, tanto è vero che non contiene nemmeno misure per i trasporti nelle aree interne. Oggi era l’ultima occasione per approvarla, prima del bilancio e è per questo abbiamo posto fine all’ostruzionismo, ma non siamo riusciti a migliorarla come speravamo”. Per arrivare allo scopo il gruppo del Partito Democratico ha presentato un migliaio di emendamenti in Commissione, ottenendo però innanzitutto che non vi fosse difformità tra questa legge e le altre nella definizione di Comune montano, recependo così un’osservazione proposta da Anci e Uncem: “Abbiamo infatti ottenuto che la legge riguardi tutti i Comuni che sono ricompresi nelle Comunità montane – spiegano i consiglieri – Senza queste modifiche sarebbero stati interessati solo i Comuni sopra i 600 metri di altitudine e con meno di 3.000 abitanti. Una modifica dunque, molto importante, basti pensare che nella Provincia di Pescara, ad esempio, a fronte dei 6 inizialmente previsti, si è passati a 21 Comuni. Nonostante l’aumento dei centri che rientrano in questa categoria, non è però aumentata la dotazione finanziaria prevista e questo è uno dei grossi problemi che restano inevasi. A disposizione ci sono solo 1,5 mln di euro per 166 comuni, si tratta della stessa somma prevista quando i comuni erano 125 e destinati a supportare chi deciderà di farvi nascere un figlio, di adottarlo, di trasferirvi la residenza e di restarci per 5 anni, che potrà richiedere e ottenere sulla base di requisiti Isee a tranche da 2.500 euro l’anno per tre anni”.

“Siamo però orgogliosi che, sempre su nostra proposta, sono stati approvati due emendamenti che riguardano l’emergenza relativa alla carenza di pediatri di base sul territorio soprattutto delle aree interne – aggiunge il consigliere Antonio Blasioli – Sono meno forti nel tenore rispetto a come le avevo presentate, ma è stato un sacrificio necessario per permetterne l’approvazione in Consiglio. Nello specifico, uno dà indirizzo alle Asl affinché modifichino, per i Comuni montani, i parametri, in particolar modo quelli legati al numero di bambini e ragazzi residenti in essi, che determinano la carenza o meno di un ambito distrettuale costituito per l’erogazione delle prestazioni della pediatria. L’altro, invece, dà la possibilità ai Comuni montani di promuovere intese con le Asl per mettere a disposizione locali in cui erogare le prestazioni specialistiche e ambulatoriali dei pediatri, attualmente forniti solo nelle sedi distrettuali. Questa volontà del Partito Democratico scaturisce dalla lotta del coordinamento dei genitori dei bambini dell’ambito distrettuale di Scafa che prevede 13 Comuni: Serramonacesca, Scafa, Abbateggio, Alanno, Caramanico, Cugnoli, Lettomanoppello, Manoppello, Roccamorice, Sant’Eufemia a Maiella, Salle, San Valentino, Turrivalignani. Comuni montani con due soli pediatri e genitori obbligati, soprattutto in inverno, a fare viaggi della speranza o aspettare un appuntamento per giorni a causa dell’enorme mole di lavoro dei pediatri. Anche se il problema non è ancora del tutto risolto, c’è un preciso indirizzo del Consiglio Regionale e per questo ringrazio i colleghi per aver sottoscritto e approvato i miei emendamenti”.