Centrosinistra boccia il bilancio: Documento confuso e pieno di lacune, l’Abruzzo è fermo da 3 anni

“Non c’era nulla in questo bilancio che potesse essere avallato, per questo abbiamo votato contro. Un documento pieno di errori e lacune, caotico e confusionario che, ancora una volta, non programma il futuro della regione. L’Abruzzo è fermo da tre anni, si vede oggi cancellata la promessa riduzione delle tasse, il deficit della sanità è di nuovo esploso, come esplosiva è la mobilità sanitaria passiva che si traduce in costi altissimi per un comparto che rischia un nuovo commissariamento, si taglia sul trasporto pubblico esponendo il settore a debiti fuori bilancio, sotto scacco anche le risorse per il sociale e il diritto allo studio, nessuna attenzione per l’agricoltura, l’industria, l’innovazione: sono queste le ragioni del nostro no”, duro il commento dei gruppi di centrosinistra in Consiglio Regionale sul voto espresso sul bilancio, compatti i consiglieri di Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto, solidali anche al consigliere Sandro Mariani, apostrofato in modo pesante dall’ex assessore Febbo a microfoni aperti.

“È andata in scena una vera e propria commedia dell’assurdo – così Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Sandro Mariani e Marianna Scoccia – Non è mai accaduto negli ultimi anni che l’Abruzzo approvasse così tardi il Bilancio di previsione, un oggetto misterioso per tutti, Revisori compresi, a causa dell’impossibilità di analizzare i documenti e della mancanza di parti essenziali, come il piano di rientro dal deficit. In questi giorni i lavori in aula sono andati avanti solo grazie al nostro senso di responsabilità che oggi è stato anche gravemente apostrofato da chi usa toni violenti perché, forse, non ha argomenti seri e convincenti da proporre.

Ritardi e confusione per un documento che presentava vizi di legittimità già in partenza, a causa proprio della mancanza del Piano di rientro del disavanzo, essenziale per capire che tipo di sacrifici aspettano la comunità in termini di servizi nei prossimi mesi.

I fondi delle cartolarizzazioni usati per coprire le Omnibus, i conti in rosso sulla sanità, tanto da portare l’assessore persino a rimpiangere il commissariamento, i tagli al sociale, all’agricoltura, alla pesca, le risorse non reintegrate per i trasporti e la mancanza di una programmazione capace di restituire respiro e prospettivo all’Abruzzo anche attraverso il sostegno alle imprese. Scelte calate ancora una volta dall’alto, secondo la tradizione del centrodestra di non condividerle con le parti sociali, che hanno espresso un giudizio durissimo sul documento cardine dell’attività amministrativa del Governo regionale di centrodestra. Un governo, forse, troppo distratto dalle liti e dai giochi di potere in questi anni, impegnato 24 ore su 24 a fare politica non per gli abruzzesi, ma per i partiti di appartenenza, senza una guida davvero presente e interessata allo sviluppo e alla crescita che alla nostra regione serve in un momento irripetibile di rilancio”.