Abruzzo, gradimento dei politici: Marsilio e Masci svelati dalla classifica e sgraditi agli abruzzesi

Bocciatura del “Sole 24 ore” dell’operato di Masci e Marsilio: 

“Cristallizzato lo “sgradimento” verso i due amministratori”

“Marsilio al terzultimo posto tra i presidenti di Regione, Carlo Masci sestultimo tra i sindaci d’Italia: un ottimo viatico in previsione delle elezioni del prossimo anno”, così commenta il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci la classifica annuale del Sole 24 Ore sul gradimento degli amministratori italiani, che ha messo a nudo lo scarso appeal dei due esponenti del centrodestra abruzzese, il cui mandato scadrà nella prossima primavera.

“Il quotidiano economico più autorevole del Paese – spiega Paolucci – ha cristallizzato più che il gradimento, lo “sgradimento” dei cittadini verso i due vertici istituzionali. Gli abruzzesi hanno capito che questa classe dirigente ha fatto poco e male, in qualche caso non ha fatto proprio nulla e che rimarrà nella memoria solo per le passerelle con gli abiti firmati e le picconate a qualche vecchia fontana. Ma questa regione ha bisogno di altro e, soprattutto, ha voglia di concretezza, quella che è mancata all’Amministrazione regionale e al governo della città di Pescara di centrodestra.

Il disastro della sanità abruzzese, le nomine fatte per la sola fame di poltrone, il mancato decollo delle infrastrutture e la situazione di precarietà in cui versa la Saga, priva di un direttore generale ormai da un anno, sono soltanto alcune delle “eredità” lasciate dal presidente in scadenza Marsilio.

Quanto alla città di Pescara, la devastazione operata sulla viabilità urbana e l’incapacità di gestire la macchina comunale, che ha avuto la sua punta dell’iceberg nel caso Trisi, sono le due ciliegine che guarniscono la torta indigesta confezionata dall’amministrazione Masci.

La classifica dimostra che la propaganda del centrodestra non basta: tra meno di un anno saranno gli elettori a dare un giudizio su questo modus operandi, lustrini e paillettes non riusciranno più a giustificare il vuoto pneumatico di un’azione politica inesistente”.