Sui tagli alla cultura in Abruzzo dico all’assessore De Fanis che non si può usare sempre e solo l’alibi della riduzione delle risorse di bilancio.

Ridicolizzata da tempo l’idea tremontiana secondo cui la cultura non dà pane, almeno a parole, la promozione di questo settore fondamentale della vita sociale costituisce un obiettivo fondamentale in grado di accrescere la stessa attrattiva economica e relazionale di un territorio.

Su questo si fanno convegni e su questo tutti concordano, salvo che poi nei fatti le cose rischino di andare diversamente, soprattutto nella Regione Abruzzo, in cui non solo non si riesce a dare sviluppo alle attività culturali, ma si lasciano per strada e si finisce col perdere anche quelle che si svolgevano con successo da tempo.

L’ultimo caso è quello del prestigioso teatro di Gioia, animato da una protagonista della vita culturale italiana come Dacia Maraini. Dopo 13 anni di edizioni svolte favorevolmente e con una buona risonanza nazionale, si chiude, così ha comunicato la signora Maraini perché non ci sono più risorse e dalle istituzioni arrivano solo promesse.

L’Assessore regionale Luigi De Fanis ha fornito una risposta di rammarico, una dichiarazione di impotenza, che lascia allibiti. Viene meno una delle principali luci del nostro mondo culturale e l’uomo che governa questo settore non sa dire altro che: “Mi spiace”.

Si è forse distratto in tutto questo tempo il dottor De Fanis tanto da trovarsi spiazzato di fronte al consumarsi degli eventi? E perché era distratto, cosa impegnava la sua giornata di lavoro al servizio della cultura abruzzese? 
Evidentemente non si può usare sempre e solo l’alibi della riduzione delle risorse di bilancio. Soprattutto se si continua a guardare al mondo della cultura abruzzese con gli occhi delle leggi regionali del 1973 e 1993 (!) con la presunzione di seguitare a concedere (a pioggia) risorse sempre piu’ aride di un’esausta finanza pubblica; ancora finalizzata alla ricerca di qualche preferenza individuale. 
Soprattutto in un ente, come la regione, che ha potestà legislativa e che ha i mezzi per trovare nuove risorse, non solo finanziarie, utili per sostenere l’impegno di chi anima la vita culturale nella comunità. 
L’ultimo intervento legislativo risale a 15 anni fa nel mentre e’ sufficiente l’utilizzo di un semplice motore di ricerca, per scoprire che in altre realta’ regionali sono stati messi in campo interventi legislativi di riordino del settore. 
La capacita’ legislativa e la ricchezza normativa devono essere rapidamente recuperate, con il consenso degli elettori, nella prossima esperienza di governo di centrosinistra. 

Al contrario la distrazione nell’amministrare la cosa pubblica è imperdonabile. E comunque ci piacerebbe conoscerne le motivazioni.

Silvio Paolucci – Segretario Pd Abruzzoстейкгрузия горнолыжныеkey biscayneсамый маленький ноутбук в миресковорода грильавто конфискат погранцовbank de binary cyprus jobsсамый лучший блендермаркетинг в россииtopmature escortsрекламное агентство спб вакансиичехол накладкаmetatrader brokerцерковь возрождение кировцерковь центр возрождениеNo Deposit Bonus Binary Options