Facciamo chiarezza sulla vicenda delle guardie mediche

“La propaganda elettorale del consigliere Pettinari in merito a questa vicenda e’ gravissima perché cerca di illudere i medici comunicando loro che sarebbe possibile evitare sospensione e ripetizione delle somme in presenza di un’istruttoria compiuta e due pareri legali sul punto dell’avvocatura regionale, nel mentre solo una sentenza potrebbe intervenire fattivamente sul punto. Pettinari potrebbe chiedere lui all’Avvocatura Regionale o all’Ufficio Legale, parere che non richiede perché svelerebbe che l’unico interesse che ha e’ raccontare menzogne ai medici per carpirne eventualmente il consenso elettorale. Al contrario le due strade individuate dal governo regionale sono le uniche percorribili: una norma nazionale per il pregresso e un diverso accordo sull’accordo Integrativo Regionale sul quale stiamo lavorando positivamente le organizzazioni sindacali. ”
Silvio Paolucci

Indennità guardie mediche, Paolucci: le possibili soluzioni

“Abbiamo chiarito con due pareri dell’Avvocatura regionale – il primo del 4 agosto scorso e il secondo emesso oggi, 31 ottobre – che l’azione di recupero delle indennita’ corrisposte in passato ai medici di guardia e’ un atto dovuto e non una scelta della Giunta regionale, che ha dovuto recepirlo con delibera n. 398 del 18 luglio”. Cosi’ in una nota Silvio Paolucci, assessore regionale alla Sanita’, sulla vicenda delle indennita’ di rischio cancellate ad circa mille guardie mediche alle quali sono stati richiesti arretrati per circa 70mila euro. La questione e’ stata dibattuta in sede di consiglio regionale  all’Aquila, dove ha protestato una trentina di medici.
“A nulla vale la risoluzione n. 37 approvata in Consiglio sull’argomento – che prevede la sospensione della restituzione – poiche’ essa e’ superata dal secondo parere dei legali della Regione – continua l’assessore -. L’amministrazione regionale ha proposto due soluzioni, mentre prosegue il lavoro sull’accordo con i sindacati di categoria: attivare una contrattazione decentrata nelle Asl che permetta ai medici di recuperare le stesse somme per il futuro, e per il pregresso chiedere al Parlamento una normativa nazionale che consenta di tornare allo status quo” conclude Paolucci.