Si chiamano “corridoi europei”, e sono i percorsi lungo i quali l’Europa disegnerà i collegamenti e le infrastrutture dei prossimi decenni. Ad esserne tagliati fuori sono solo l’Abruzzo e poco altro. Il motivo è la sciatteria del governo regionale, che semplicemente ha avuto altro da fare. Noi possiamo invece tornare a sperare nel futuro:
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Con una mobilitazione di tutte le istituzioni perché il nostro territorio venga incluso
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Con un sistema portuale rinnovato, che prema l’acceleratore sulle finalita’ dei porti di Ortona e Vasto e l’autoporto di San Salvo. Gli scali marittimi e le infrastrutture a loro collegate sono una grande risorsa per lo sviluppo del lavoro e per le imprese. Ortona e Vasto sono approdi di riferimento nell’Adriatico e possono giocare un ruolo strategico nel Mediterraneo
- Con una riorganizzazione a tappeto delle strade che dai siti industriali portano agli scali merci, ponendo priorità come la realizzazione del nuovo asse viario Fondovalle Sangro e in accordo con il Molise investire sulla Trignina, e implemento nell’area Francavilla al Mare, Chieti e San Giovanni Teatino