Punto nascita di Sulmona, ora arriva il parto in acqua

La vasca già ordinata dall’Asl, il reparto scommette sull’incremento del numero delle future mamme

Punto nascita, ora arriva il parto in acqua

di Federica Pantano da Il Centro – Quotidiano d’Abruzzo
Arriva anche all’ospedale sulmonese la possibilità del parto in acqua. Grazie all’ultima moda in fatto di parti naturali, il reparto punta a incrementare il numero delle partorienti anche con questa nuova tecnica. La vasca necessaria per il parto in acqua, del costo di circa 90mila euro, è stata già ordinata dall’Asl e arriverà a breve, assieme ai nuovi arredi del “blocco parto”. La tecnica – secondo gli esperti – diminuisce la percezione del dolore, accorcia i tempi di dilatazione e riduce la prima fase del travaglio, oltre a creare un’atmosfera di relax attorno alla gestante. Asl e Regione, dunque, continuano a investire sul reparto che fino a poco fa era stato condannato a chiusura certa. Il destino del punto nascita sulmonese resta “congelato”, come ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, che rivendica gli investimenti sul reparto. Da questo mese ha preso servizio una nuova ginecologa. Ma il reparto dovrà garantire dei risultati. L’esame, dunque, è appena cominciato e i 29 parti nei 31 giorni di gennaio lasciano ben sperare per il servizio che solo di recente è stato trasferito al secondo piano dell’ala nuova. Il trend positivo del mese scorso segue quello di dicembre con 28 parti. Alla base del baby boom alla Maternità sulmonese ci sono sicuramente una rinnovata fiducia nei confronti del reparto e l’avvio di corsi per le neo-mamme, oltre al parto in analgesia inaugurato il 4 maggio scorso, che ha fatto crescere il numero dei parti. Il 2016, però, si è chiuso con 208 nascite, ancora troppo poche per il numero minimo delle 500 in condizioni orografiche particolari. Condizioni vissute sulla propria pelle da una giovane mamma che i primi di gennaio ha dovuto affrontare con le doglie un viaggio-odissea a bordo del bruco dei vigili del fuoco mentre imperversava una bufera di neve da Castel di Sangro a Sulmona per dare alla luce la piccola Anna. Il reparto sulmonese è finito nella scure dei tagli, partita nel 2010. Ma da sempre il Centro Abruzzo gravita attorno all’ospedale dell’Annunziata per le esigenze sanitarie: quasi 1.800 chilometri quadrati di superficie tra Valle Peligna, Valle Subequana, Valle del Sagittario e Alto Sangro, per oltre un terzo del territorio della provincia, con una popolazione di circa 80mila persone.