L’attivismo culturale della provincia di Chieti è stato umiliato negli anni della destra. È il momento di ridargli nuova energia:
-Con il ritorno pieno dei luoghi culturali nei centri delle città: biblioteche, teatri, centri polivalenti non possono essere condannati alla miseria o ai capannoni periferici, ma devono essere luoghi di aggregazione, di crescita civile e sociale. Vale per tutti il caso della biblioteca De Meis di Chieti, abbandonata dal centrodestra.
-Le nostre scelte saranno chiare: ma chi investe energie per dare lustro a istituzioni culturali prestigiose, chi innova, chi sperimenta;
-Con la definizione di un distretto culturale diffuso, che metta finalmente in sinergia le tante associazioni culturali operanti nelle città principali e nei centri minori della nostra provincia, per tentare la strada della “rete” dei teatri, costruendo cartelloni condivisi da promuovere fuori dal territorio provinciale e trarne dunque un ritorno economico per il territorio. Le istituzioni non possono rinunciare a questo ruolo di regia.